Approvato l’emendamento al Decreto Sostegni-bis: compensazione anche con ribassi d’asta, somme residue di altre opere e accantonamenti per gli imprevisti.

L’aumento dei prezzi dei materiali sarà monitorato e compensato con l’utilizzo dei ribassi d’asta e degli accantonamenti, ma soprattutto con un Fondo da 100 milioni di euro, che sarà istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims).

Il meccanismo, studiato per salvare le imprese di costruzione, strozzate dal caro materiali, è previsto da un emendamento al disegno di legge per la conversione del Decreto Sostegni-bis, approvato ieri dalla Commissione Bilancio della Camera.

Caro materiali, il Mims rileverà le variazioni dei prezzi

Nel primo semestre del 2021 si è verificato un aumento dei prezzi di alcuni materiali da costruzione. Sulla base delle richieste avanzate dalle imprese, il Mims entro il 31 ottobre 2021 rileverà le variazioni dei prezzi superiori all’8% per i contratti in corso di esecuzione. La compensazione sarà determinata applicando alla quantità dei singoli materiali, impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori dal primo gennaio 2021 al 30 giugno 2021, le variazioni rilevate dal decreto ministeriale. 

L’appaltatore, entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto con cui il Mims rileverà le variazioni dei prezzi, presenterà istanza di compensazione.

Ogni Stazione Appaltante potrà provvedere alla compensazione utilizzando
– fino al 50% delle risorse accantonate per gli imprevisti nel quadro economico di ogni intervento;
– le somme derivanti dai ribassi d’asta per cui non sia prevista un’altra destinazione;
– le somme residue relative ad altri interventi ultimati, di competenza della stessa Stazione Appaltante, per i quali siano stati eseguiti il collaudo ed emanati i certificati di regolare esecuzione.

Caro materiali, il Fondo da 100 milioni di euro

Nel caso in cui le risorse derivanti da accantonamenti, ribassi e residui non fossero sufficienti, è possibile accedere al Fondo per l’adeguamento dei prezzi.

Il Fondo avrà una dotazione di 100 milioni di euro per il 2021 e sarà istituito con un decreto del Mims che ne regolerà l’accesso, garantendo parità di condizioni per le piccole, medie e grandi imprese di costruzione.

Caro materiali, a rischio il Superbonus

“Il rincaro delle materie prime edili è diventato un serio problema perché danneggia un settore trainante per la nostra economia erischia di vanificare i benefici di misure di rilancio come il Superbonus. Il balzo dei costi di acciaio (+60%), alluminio (+80,4%) e rame (+130%), a dati dell’Ufficio Studi Anima di Confindustria monitorati dall’Università di Brescia, è preoccupante e ha richiesto un intervento eccezionale del governo” illustra Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia.

“Dopo le tante richieste d’intervento dalle categorie economiche quali ANCE, OICE e ASSITAL, dopo l’interpellanza urgente alla Camera, ho presentato un emendamento al DL Sostegni Bis che è stato approvato in commissione. Ho richiesto e ottenuto – spiega – che per i contratti derivanti da procedure i cui bandi o avvisi siano stati pubblicati prima e dopo dell’entrata in vigore del decreto legislativo 18 aprile 2016 n.50 saranno previste compensazioni determinate applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori nell’anno 2021, le variazioni in aumento o in diminuzione dei relativi prezzi, rilevate dai decreti ministeriali con riferimento alla data dell’offerta, eccedenti l’otto per cento se riferite esclusivamente all’anno 2020, ed eccedenti il 10 per cento complessivo, in caso di offerte antecedenti al 2020. Una compensazione – conclude Mazzetti – per salvaguardare un settore strategico”. 

articolo di Edilportale